L'Autore

 

"Un libro che ci racconta una delle tante storie in cui è articolata la millenaria esistenza di Roma; storie a volte dimenticate, a volte volutamente ignorate, a volte sottovalutate. Non di meno storie che hanno contribuito a costruire, nei secoli, l’anima della città. Una di queste ha attraversato e impregnato la vita della città per secoli, con una enorme forza di condizionamento.

Il coltello, strumento o arma, a seconda dell’animus del possessore, è una di queste storie: si pensi alle decine e decine di attività produttive e commerciali legate al coltello come materia, come merce. Oggetto di virtuosismi artigianali e capacità di inventiva. Si pensi a quanta, e quanto intensa, attività legislativa e giudiziaria e di polizia il coltello ha spinto, forzato, indotto.

Non minore importanza ebbe nel condizionare la produzione artistica di pittori o incisori come il Pinelli, o letteraria di poeti e prosatori romaneschi come Berneri o Belli. Quanti malcapitati hanno occupato, per fatti di coltello, le carceri pontificie o hanno costituito una vera forza motore sulle trireme pontificie prima dell’applicazione del vapore. Quanti cittadini, condannati all’opera pubblica, hanno scavato Roma traendo dalle sue viscere la storia più antica.

Il coltello ha invero contribuito a comporre il carattere di Roma e dei suoi abitanti, ne ha costruito la tradizione e le leggende. Ne ha rappresentato un problema di ordine pubblico. Ne ha affollato gli ospedali e gli obitori. Ne ha decorato le chiese e le edicole sacre. Ne ha riempite le osterie. E le tasche dei cittadini romani.

In sostanza non si può parlare di Roma nei secoli dalla fine del 500 alla fine dell’800 senza tenere in considerazione il coltello nei suoi vari aspetti. Fortunatamente Roma nasconde ma non disperde.

E fortunatamente c’è chi ha conservato la memoria storica e documentale e chi si è preso l’impegno di effettuare approfondite ed impegnative ricerche per restituire a tutti un aspetto notevolissimo, e non prescindibile, della cultura romana.

Dalle ricerche effettuate nei fondi dell’archivio di Stato di Roma, Franco Russo ha ricavato un libro estremamente analitico che, con approccio scientifico, ci narra e ci appalesa il coltello a Roma nei suoi aspetti più peculiari.

Circa seicento riproduzioni fotografiche di documenti che ci restituiscono, inalterata, l’immagine della Roma dei secoli XVII-XVIII-XIX letta attraverso la “cultura” del coltello. Centinaia di coltelli descritti e illustrati dalle mani di chi li sequestrò, da chi li giudicò, da chi fece le perizie.

Il libro è una miniera di informazioni e curiosità. Pregevole anche l’aspetto: stampato su carta di qualità, rilegato a mano e di grande formato. Settecento pagine da studiare, guardare, assaporare."

Franco Russo

 

In memoria di Russo Franco la famiglia desidera continuare a divulgare i suoi progetti, i suoi studi e le sue passioni così che i suoi sogni possano continuare a vivere in tutti noi.

I ricavati della vendita del libro verranno integralmente donati in beneficienza alle associazioni che lui sosteneva.

Vuoi ricevere maggiori informazioni sul libro?